Clandestinamentemente’s Blog

Archive for aprile 26th, 2010

Nel mio passato di attrice, con la ex compagnia teatrale “Cipria compatta” un anno decidemmo di misurarci con un mostro sacro della drammaturgia, Luigi Pirandello.
Studiammo uno spettacolo teatrale che proponesse diverse opere dell’autore agrigentino, iniziando da Mondo di carta, passando da L’uomo dal fiore in bocca e terminando con Il gioco delle parti.
Fu una sfida per noi, compagnia di teatro comico, provare a immedesimarci in testi che di comico avevano ben poco.
La scelta del nostro regista nell’uomo dal fiore in bocca fu una recitazione corale.
Quattro tavolini, ad ognuno dei quali sedeva un “uomo dal fiore in bocca” e un “avventore”.
Ognuno di loro intepretava in modo differente i due personaggi, e la recitazione scorreva da un tavolino all’altro manifestando i diversi caratteri proposti.
Ricordo di aver recitato con rabbia.
L’uomo dal fiore in bocca da me interpretato era arrabbiato con la vita, perchè il male incurabile divorava non solo la sua salute, ma anche la sua voglia di vivere.
La voce mi tremava addirittura urlando contro il destino.

Oggi tengo in particolar modo riproporvene un passaggio:
“…
L’UOMO DAL FIORE. Mi dica un po’. E` stato mai a consulto da qualche medico bravo?
L’AVVENTORE. Io no, perché ? Non sono mica malato!
L’UOMO DAL FIORE. Non s’allarmi! Glielo domando per sapere se ha mai veduto in casa di questi medici bravi la sala dove i clienti stanno ad aspettare il loro turno per essere visitati.
L’AVVENTORE. Ah, sí. Mi toccò una volta d’accompagnare una mia figliuola che soffriva di nervi.
L’UOMO DAL FIORE. Bene. Non voglio sapere. Dico, quelle sale…
Ci ha fatto attenzione? Divano di stoffa scura, di foggia antica… quelle seggiole imbottite, spesso scompagne… quelle poltroncine… E` roba comprata di combinazione, roba di rivendita, messa lí per i clienti; non appartiene mica alla casa. Il signor dottore ha per sé, per le amiche della sua signora, un ben altro salotto, ricco, bello. Chi sa come striderebbe qualche seggiola, qualche poltroncina di quel salotto portata qua nella sala dei clienti a cui basta questo arredo cosi, alla buona, decente, sobrio. Vorrei sapere se lei, quando andò con la sua figliuola, guardò attentamente la poltrona o la seggiola su cui stette seduto, aspettando.
L’AVVENTORE. Io no, veramente…
L’UOMO DAL FIORE. Eh già; perché non era malato…
Ma neanche i malati spesso ci badano, compresi come sono del loro male…
Eppure, quante volte certuni stanno lí intenti a guardarsi il dito che fa segni vani sul bracciuolo lustro di quella poltrona su cui stan seduti! Pensano e non vedono.
Ma che effetto fa, quando poi si esce dalla visita, riattraversando la sala, il rivedere la seggiola su cui poc’anzi, in attesa della sentenza sul nostro male ancora ignoto, stavamo seduti! Ritrovarla occupata da un altro cliente, anch’esso col suo male segreto; o là, vuota, impassibile, in attesa che un altro qualsiasi venga a occuparla.
…”

E’ la seconda volta nella mia vita che mi ritrovo seduta su una di quelle seggiole in sala da attesa, ed è la seconda volta che ripenso a questo passaggio di uno dei più bei drammi borghesi secondo me mai stati scritti.
Quelle seggiole non si fanno carico solo dei nostri corpi, portano su di sè anche il peso dei nostri pensieri, delle nostre paure, delle nostre speranze.

“…
Ah, non lasciarla mai posare un momento l’immaginazione: – aderire, aderire con essa, continuamente, alla vita degli altri… – ma non della gente che conosco. No, no. A quella non potrei! Ne provo un fastidio, se sapesse, una nausea. Alla vita degli estranei, intorno ai quali la mia immaginazione può lavorare liberamente, ma non a capriccio, anzi tenendo conto delle minime apparenze scoperte in questo e in quello. E sapesse quanto e come lavora! fino a quanto riesco ad addentrarmi! Vedo la casa di questo e di quello; ci vivo; mi ci sento proprio, fino ad avvertire… sa quel particolare alito che cova in ogni casa? nella sua, nella mia. – Ma nella nostra, noi, non l’avvertiamo più, perché è l’alito stesso della nostra vita, mi spiego?
…”

Aderiamo all’alito della nostra vita. Non aspettiamo di avere paura di perderla.


per ricevere via email ogni aggiornamento e i nuovi post.

Unisciti a 20 altri iscritti
aprile: 2010
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
2627282930  

Categorie

Commenti recenti

clandestinamentement… su annus horribilis, in decade ma…
clandestinamentement… su annus horribilis, in decade ma…
Alessandro su annus horribilis, in decade ma…
Mr.Loto su L’arte ad arte
clandestinamentement… su La Bologna dalle mille fa…
Mr.Loto su La Bologna dalle mille fa…
max su La Bologna dalle mille fa…
itacchiaspillo su Paradiso e Inferno
clandestinamentement… su Paradiso e Inferno
itacchiaspillo su Paradiso e Inferno
clandestinamentement… su Paradiso e Inferno
Mr.Loto su Paradiso e Inferno
clandestinamentement… su Paradiso e Inferno
Mr.Loto su Paradiso e Inferno
clandestinamentement… su La Fenice

Blog Stats

  • 23.075 hits